Mjedra, storia di rigenerazione umana e di vita
Mjedra, storia di rigenerazione umana e di vita
Ci si appella alla retorica spesso, pensando a ciò che la vita riserva come a una mano di carte distribuite senza intenzione, lasciando lavorare il caso. A qualcuno arrivano i re, un tris d’assi, un poker facile. Qualcuno invece riceve solo le carte sbagliate. E forse così è successo a Mjedra. Lei, a 7 anni, nella sua piccola esistenza felice, gira le carte e scopre che la vita non le ha riservato nessuna giocata vincente. Non allora, quantomeno. Mjedra oggi ha 24 anni, è una bella donna, caparbia, curiosa, con occhi allegri. Sua madre, Leonora, quando parla di lei e racconta la loro storia, scandisce più volte “Mjedra è mia figlia”, come se bastasse questo a spiegare tutto. E in effetti è così. Basta questo. Nel 2007, in Kosovo, con ancora l’eco di una guerra feroce sulla soglia di casa, Mjedra sta male. Leonora cerca una diagnosi e la trova senza troppa difficoltà in un ospedale a Pristina: leucemia. Ma in Kosovo non ci sono reparti oncologici preparati ad affrontare patologie di questo tipo. I medici sentenziano “Qui non possiamo fare niente per Mjedra”.
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